Se avete provato a fare degli impaginati che prevedevano un fondo nero e l’inserimento sopra a questo di un’immagine, anch’essa con lo sfondo nero, potrebbe esservi capitato di trovarvi davanti a un problema inaspettato: i due neri sono differenti.
Perché non è nero?
Avete sbagliato l’esportazione del file? Oppure per sbaglio avete modificato lo sfondo nero applicando un grigio antracite alla vostra campitura?
Potrebbe anche essere, ma più probabilmente ci stiamo trovando davanti a due tipi di nero realmente differenti. A colpo d’occhio, presi separatamente, appaiono entrambi come il più classico colore nero, ma accostati ci rendiamo conto che uno appare “più nero dell’altro“.
Il motivo più classico per cui questo accade è in quanto il nero proposto dai programmi di impaginazione viene detto anche “piatto” in quanto in quadricromia lo si compone attribuendo il valore zero al ciano, al magenta e al giallo, e dando valore 100 al nero.
L’immagine che voi avete collocato sopra a questa campitura invece, molto probabilmente ha uno sfondo nero composito, o “ricco“, e cioè non è realizzato solamente utilizzando la componente nera ma anche da ciano, magenta e gialla. Di conseguenza appare diverso ai vostri occhi, per l’appunto appare più nero rispetto a quello precedente che, in paragone, sembrerà quasi un grigio antracite.
Un nero ricco comunemente utilizzato presenta le seguenti percentuali: C=63, M=52, Y=51, K=100, che poi possono essere arrotondate per eccesso o difetto, ma serve per farvi capire la differenza tra i due.
Di conseguenza cosa potete fare per risolvere il problema?
Potreste aprire il vostro file in Photoshop (o con un altro programma di foto ritocco), misurare il valore del nero dello sfondo e attribuire il medesimo anche al nero che avete utilizzato nel vostro software di impaginazione. Oppure se siete in possesso dell’immagine sorgente con i livelli, potreste decidere di attribuire arbitrariamente il medesimo valore di nero sia a questa che a quello utilizzato nell’impaginato.
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