Progettare un Portfolio di Successo

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Gli argomenti dell'articolo

In molti ambiti lavorativi oltre a un curriculum vitae, che illustri in modo più o meno sintetico le competenze del professionista, è prassi presentare anche un portfolio dei lavori realizzati.

Se già la realizzazione di un CV non è cosa banale, figuriamoci la progettazione di un portfolio da molte pagine: cerchiamo di fare il punto su alcuni punti di cui tener conto per progettarne uno coerente e funzionale.

A chi è rivolto?

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Certo: il portfolio parla di voi, ma a chi volete rivolgervi?
Destinatario differente implica metodologia di linguaggio diversa.
Dovete presentarvi a dei dirigenti di azienda o a degli art director?

In ogni caso il punto fondamentale, in questo ambito come in altri, è che la cosmesi è importante, ma fondamentale è il contenuto. A nulla varrà uno splendido porfolio se i lavori al suo interno non saranno validi. E ancora: il portfolio resta un contenitore, e il contenuto sarà in perpetua mutazione pari passo con la vostra crescita professionale: in poco tempo sarà superato e dovrete rifarlo. Trovate quindi un giusto compromesso nel tempo da dedicare alla sua realizzazione, perché non sarà valido per sempre.

Il Tono

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Essere formali o innovativi?
Ma siete sicuri di essere innovativi con la vostra idea? Meglio informarsi bene prima di metterla in atto, perché ciò che per voi potrebbe sembrare “strano” e quindi accattivante, potrebbe risultare semplicemente orrendo.
Nel dubbio meglio restare più formali che fare la figura dei clown.

Includere nella presentazione anche i passaggi per arrivare alla fine di un lavoro oppure inserire solo il risultato finale? Se volete risultare più formali no, se invece utilizzate un linguaggio più fresco si.

Ad ogni modo non c’è una regola certa, perché dipenderà molto dalla persona che visualizzerà il vostro elaborato.

Ordine

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A prescindere dal tono utilizzato è necessario presentare ordine, disciplina e niente approssimazione.
Che non significa realizzare un portfolio statico e noioso, bensì andare a progettare un kaos ordinato.
La font deve essere una, massimo due, e non in numero casuale a seconda della pagina in cui è inserita.
Scelta una gabbia grafica la si deve rispettare e portare avanti.
La distanza tra le foto deve essere sempre la stessa, e gli allineamenti devono essere precisi.

Varietà

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Oltre a un linguaggio diverso a seconda dei fruitori è necessario anche un contenuto pensato a seconda delle vostre mire.
Se volete proporvi come grafici pubblicitari, sarà più utile focalizzare l’attenzione su lavori inerenti quest’area piuttosto che inserire mille sezioni contenenti render 3D, pittura su tela, passione per la fotografia etc. Certo dimostrerete di essere poliedrici ma forse, e dico forse, è meglio dimostrare di saper fare una cosa bene che dieci approssimativamente.

Resta il fatto che essere versatili è un pregio, di conseguenza realizzare un portfolio che mostra una sola vostra competenza potrebbe essere controproducente: un grado di sovrapposizione tra le varie discipline è solitamente apprezzato. Dimostrate la varietà delle vostre competenze, ma senza allontanarvi dal ramo lavorativo prescelto.

Soppesate attentamente i lavori da inserire, perché dovrete essere in grado di giustificarne le scelte e la realizzazione.
Un buon numero di lavori presentati potrebbe aggirarsi sui 10-12, l’importante è che non siano ridondanti.

A fogli sciolti, in formato libro o con contenuti flessibili?
Questo sarò il punto di riflessione successivo a quelli di cui abbiamo parlato oggi.

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