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Domanda interessante. Voglio rispondere (o almeno iniziare a rispondere) con una precisazione: la buona scrittura di una brochure parte dalla consapevolezza del prodotto. Molte persone, ad esempio, confondono depliant e brochure: sono entrambi prodotti cartacei, ma il depliant non prevede prevede brossatura.
In altre parole, il depliant è un foglio piegato a quattro mentre la brochure è una sorta di opuscolo con delle pagine (anche poche) rilegate. D’altro canto l’etimologia delle parole indica la differenza: brochure in francese significa brossatura, mentre depliant è riconducibile al piegare.
Quindi la brochure è un opuscolo, un insieme di pagine dedicate a un argomento. Qual è il suo scopo? Descrivere e presentare qualsiasi cosa: un prodotto, un servizio, un’idea politica o religiosa, un’azienda. Stiamo parlando di uno strumento versatile, e prima di stampare una brochure ti conviene ragionare sui punti che ho elencato in questa piccola guida.
Parla al tuo target
Stai pubblicizzando un servizio per anziani? La brochure avrà un taglio rivolto alle persone che rientrano in quel target. Devi spingere un servizio per giovani sotto i 30 anni in cerca di primo impiego?
Saprai utilizzare le leve psicologiche che fanno effetto su una popolazione di neolaureati. Non puoi iniziare a lavorare sulla brochure se non conosci il tuo target: rischi di sprecare il tuo tempo. E i tuoi soldi.
Sintesi
La brochure non è un libro: non è il medium adatto per riportare ogni dettaglio del tuo prodotto e la vita della tua azienda. La brochure è un assaggio. La brochure è un documento semplice e veloce che deve essere letto tra un intervento e l’altro durante un congresso o quando sei in attesa del tuo turno alla posta.
La brochure non ha il compito di togliere ogni dubbio: deve dare un’informazione rapida, certo, ma anche persuasiva. Il tono si allontana dal burocratese (quello lo lasciamo per i contratti), sintetizza, cerca di cogliere il vantaggio senza troppi giri di parole.
No, non si tratta di svilire la lingua italiana. Nella brochure devi, però, sfruttare gli spazi di tempo: non è un documento che ti leggi in poltrona o prima di andare a dormire. Quindi le note legali le lasciamo ad altri supporti.
Articola il testo
Non è una rivista, vero. non puoi prenderti tutto lo spazio che vuoi e non puoi approfondire tutti i punti che hai menzionato. Però puoi articolare il testo per renderlo più leggibile. Obiettivo? Puntare alla semplicità e raggiungere l’interesse del lettore senza chiedere interpretazioni.
- Usa paragrafi brevi: un concetto per paragrafo.
- Usa titoli e sottotitoli per introdurre gli argomenti.
- Sfrutta le liste puntate per elencare caratteristiche e benefici.
- Fai attenzione al contrasto sfondo/testo.
- Usa un carattere leggibile in termini di dimensione e stile.
- Formatta poco e bene.
Una parola in più sulla formattazione. Esagerare con il grassetto vuol dire creare inquinamento visivo: il lettore troverà solo una gran confusione sulla brochure. Meglio ividenziare solo le parole chiave per creare un percorso visivo all’interno del testo. Esempio:
La nostra azienda è nata da poco, da qualche anno, ma ha le idee chiare sulla strada da seguire. E ha un compito ben preciso: aiutare il tuo business a raggiungere nuovi clienti. Quali sono gli strumenti che utilizzeremo? Studi di settore, esperienza sul campo, ascolto delle necessità. Delle tue necessità. perché solo in questo modo riusciremo a dare valore ai prodotti e servizi.
Nostra azienda, compito, nuovi clienti, esperienza, dare valore: in questo modo hai estrapolato gli elementi che il lettore sta cercando per capire se puoi essere utile o meno alla sua azienda.
Dettagli che contano
Una brochure è ricca di dettagli. Sono questi a fare la differenza, sono i dettagli a decretare il successo o l’insuccesso di un prodotto. Sto esagerando? Forse, ma fai attenzione a questi punti:
- Ci sono tutti i riferimenti per chiedere informazioni?
- Numeri di telefono, email, sito web?
- Hai dei testimonial?
- I colori seguono il brand aziendale?
- Le foto sono di qualità? E sono di proprietà?
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Da buon webwriter chiudo con un consiglio di settore: rileggere, rileggere, rileggere. Pubblicare su carta vuol dire trasformare un errore di battitura in una macchia indelebile. Non puoi aprire l’editor come fai sul sito web e modificare: quello che scrivi stampi.
Questo significa che l’errore sarà ripreso per il numero di copie che hai mandato in stampa. Se non vuoi buttare le risorse al vento (in particolar modo tempo e soldi) ti consiglio di rileggere, ma soprattutto di condividere una prova stampa ai tuoi colleghi e/o amici.
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