Come ti stampo il pollo: la stampa per alimenti

0
1486

Nel titolo abbiamo scherzato, ma quando si parla di stampa per alimenti la cosa è seria!

Stampa per alimenti: normative

In questo post proponiamo una carrellata sulle normative del settore.

Come spesso accade, orientarsi tra le normative vigenti di un settore specifico non è mai facile, soprattutto nei casi in cui magari c’è una discrepanza di allineamento per esempio tra le direttive suggerite dalla Unione Europea.

Una indicazione chiara di matrice CEE è per esempio quella 2007/42/EC, che riguarda nello specifico il settore della cellulosa rigenerata in campo alimentare.

In questa ordinanza quindi ci si occupa del lato “cartaceo” del problema, evidenziando quali devono essere le caratteristiche in generale degli involucri esterni per alimenti, e in particolare viene esplicitato che, nel caso di superfici stampate, esse, a prescindere, non devono essere in contatto con il cibo contenuto dal packaging.

Questa ordinanza si integra con il regolamento No 2023/2006 secondo il quale i materiali per alimenti devono corrispondere ai criteri che definiscono la “GMP”: Good Manufacturing Practice. Gli inchiostri della stampa per alimenti, indica il regolamento, devono essere applicati in modo tale che dal lato esterno non possano filtrare verso il lato interno della confezione, che comunque non è a contatto diretto con il cibo.

L’altro regolamento a integrazione è il No 1935/2004: esso è dedicato in generale ai materiali che possono entrare in contatto con il cibo e, nello specifico rispetto al tema del nostro post, determina che i materiali stampati non possono e non devono venire in contatto con il cibo neanche temporaneamente (per esempio in corso di lavorazione o imballaggio) e comunque non è consentito il contatto diretto tra il cibo e la stampa.

Stampa per alimenti: Svizzera all’avanguardia

Mentre la ricezione in ambito nazionale delle ordinanze e dei regolamenti di cui abbiamo parlato è abbastanza disomogenea, la Svizzera è lo Stato del Consiglio d’Europa (La Confederazione Elvetica non è parte dell’Unione Europea, ma lo è del Consiglio d’Europa) probabilmente con le norme più chiare ed esplicite nel settore, avendo integrato le direttive nel corpo legislativo dello Stato, e indicando chiaramente (dal 2008, con revisione del 2010) quali sono i materiali utilizzabili per la stampa per alimenti, seguendo le indicazioni di EuPIA (European Printing Ink Association) e CEFIC (Conseil Européen des Fédérations de l’Industrie Chimique).

Immagine: Wikipedia.

Lascia il tuo Commento: Discutiamone!

Loading Facebook Comments ...

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.