Affrontare l’argomento politica in Italia diventa sempre più spinoso, tra contestazioni e l’insoddisfazione generale sulla classe politica chiamata a rappresentarci. E, infatti, non è mia intenzione farlo né questa è la sede adatta a farlo. Il blog di iPrint Different è però adatto a trattare un argomento correlato alla politica, ovvero quello della comunicazione politica. I nuovi mezzi a disposizione dei politici hanno regalato a noi “osservatori” dei media digitali un nuovo terreno di confronto, guardando partiti e personaggi pubblici destreggiarsi tra tweet e post.
Nonostante la diffusione dei social abbia regalato un nuovo e potente strumento di divulgazione ai partiti, la comunicazione politica resta fedele alla stampa. I manifesti elettorali, santini e facsimili delle schede elettorali, seppur privati di contenuti dalle tribune televisive, rappresentano il modo più immediato per far circolare volto del candidato e simbolo del partito. Sempre più vicina alla comunicazione pubblicitaria, la politica ne prende in prestito mezzi e linguaggio e il manifesto non fa eccezione.
La struttura del manifesto elettorale prevede, al pari di un’immagine pubblicitaria, un visual centrale (l’immagine identificativa del prodotto, che si identifica nel volto del leader del partito o del candidato), accompagnato dall’headline, ossia lo slogan principale, il pay-off (frase finale) che accompagna il simbolo del partito, in pratica il logo. A differenza degli spot televisivi, che possono dilungarsi sul programma partitico, il materiale cartaceo di una campagna elettorale deve avere un solo obiettivo: immediatezza. Il cittadino distratto deve riuscire a memorizzare lo slogan e a sentirsi ispirato da un volto su un manifesto, guardandolo distrattamente mentre guida o passeggia nella piazza della propria città. Per questo grafica e colori dei “santini elettorali” devono essere studiati per far risaltare il testo e rendere l’insieme gradevole e immediato. Anche il font ha la sua importanza: l’uso del Gotham in molti manifesti elettorali della campagna del 2008 di Barack Obama (il famoso “Yes we can”) ha rispecchiato la promessa di cambiamento portata avanti dal futuro presidente degli Stati Uniti.
La stampa rimane, quindi, una risorsa importante da considerare in una campagna elettorale. Ovviamente, visti i tagli ai finanziamenti pubblici ai partiti, i politici farebbero bene a considerare di rivolgersi alle tipografie online per risparmiare almeno sulla stampa.
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