Creare un portfolio aggiornabile

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Per un designer avere un portfolio aggiornato è da sempre una delle cose più complesse.
Uno dei motivi è che lavorando va chiaramente a produrre cose sempre nuove e che quindi saranno da inserire tra i lavori realizzati, un altro motivo è dovuto al fatto che dedicando la maggior parte del proprio tempo alla cura dei lavori e dell’identity dei clienti, per assurdo spesso va a lasciare in disparte la propria immagine.

In una sfera lavorativa così dinamica è quindi chiaro che un portfolio in formato libro diventa accattivante ma di difficile gestione, meglio quindi pensare a qualcosa di più facilmente aggiornabile, una raccolta di lavori dove si possano aggiungere nuovi progetti o toglierne di più datati con semplicità.

Poter riorganizzare periodicamente, e senza grandi problemi, il contenuto è probabilmente il metodo migliore per avere un portfolio vincente (e per semplificarvi la vita).
Oltre che per una maggior semplicità di aggiornamento, avere un portfolio flessibile rende possibile la sua riorganizzazione in base al cliente che dovrete incontrare, aggiungendo o togliendo progetti in base alla tipologia di colloquio che dovrete andare a sostenere.
Chiaramente non esiste una formula esatta per questo tipo di lavori: se durante il colloquio vi renderete conto che alcune tipologie di progetti da voi inseriti, risulteranno noiosi o poco interessanti alla persona che vi sta davanti, iniziate a saltarli dando più enfasi ad altre parti della presentazione.

Può sembrare strano, ma si dice che in via di massima più grandi sono le dimensioni del portfolio minore sarà l’esperienza del suo possessore. Molto spesso infatti i book dei lavori composti da tavole molto grandi sono territorio di giovani studenti, invece man mano che il professionista cresce professionalmente il suo book tende a diventare di dimensioni più compatte e facilmente trasportabili. E molto spesso finisce per creare delle presentazioni ad hoc per essere veicolate tramite valigette o scatole.

portfolio aggiornabile

Resta indiscutibile che, grande o piccolo sia il formato, oppure stampato come un libro o a fogli sciolti, il portfolio deve essere abbastanza leggero per il suo trasporto ma soprattutto deve essere resistente: presentarsi con una raccolta di lavori rovinata, o con le pagine stropicciate non sarebbe il migliore biglietto da visita. Di conseguenza la scelta del supporto, e soprattutto della carta, non sono cose da prendere alla leggera: su lavori di questo topo non si può andare al risparmio.

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