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La cosiddetta gabbia è uno strumento molto utile che ci consente di impaginare gli elementi del nostro elaborato con facilità. In via di massima è lo scheletro del layout e ci aiuterà in modo preciso e pratico a realizzare una composizione equilibrata dal punto di vista della composizione, ma attenzione: non è da interpretare come un vincolo bensì come una infinita fonte di soluzioni.
L’uso della gabbia è fondamentale per non cadere nella casualità, crea una coerenza tra gli elementi che andremo ad inserire e rende più performanti le tempistiche di realizzazione del lavoro.
Non pensate alla gabbia come a qualcosa di innaturale, che tarpa le vostre ali creative, qualcosa scomodo e difficile da utilizzare: in realtà utilizziamo concetti molto simili ogni giorno, nei campi più disparati della nostra vita. Restando vicini al mondo della stampa possiamo ad esempio fare l’esempio degli scaffali di una libreria dove grazie a semplici connessioni logiche tra le linee orizzontali e quelle verticali possiamo andare a trovare facilmente il libro che stiamo cercando. Allo stesso modo possiamo dire che la gabbia grafica ci aiuta ad orientare il posizionamento degli elementi prima e, non di minor importanza, la lettura di questi poi.
Gabbia Simmetrica
Ritroviamo questa tipologia di gabbia quando in un libro la pagina destra e quella sinistra sono speculari tra loro e cioè sono realizzate con i medesimi margini esterni e gli stessi margini interni. Non è detto che margini interni ed esterni siano di egual misura, anzi: molto spesso infatti i margini esterni sono più ampi sia per far si che si possa tenere in mano l’impaginato senza collocare le dita sopra al testo, sia per ospitare elementi quali i rimandi o le note.
Gabbia Asimmetrica
Questa tipologia di gabbia invece presenta pagina sinistra e pagina destra uguali, e cioè il magine esterno della pagina sinistra sarà uguale al margine interno di quella destra e il margine interno della sinistra sarà uguale al margine esterno della destra.
Queste sono due “piccole” scelte, sicuramente non banali, da fare all’inizio della progettazione. Poi è chiaro che via via che si proseguirà con la fase di progettazione si andranno a creare strutture più complesse per ottenere un elaborato con più dinamismo e movimento, andando a lavorare su colonne, font, griglie e moduli.
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