Gli argomenti dell'articolo
Minor fatica cognitiva può generare maggior fatturato: quanto più il tuo prospect comprende il messaggio che gli hai destinato, tanto più è disposto a dar fiducia alla tua azienda e ai tuoi prodotti/servizi. Segue la qualità di stampa.
Se è vero che i messaggi pubblicitari, affinché producano gli effetti sperati, devono tenere conto di parametri quantitativi, legati al numero di volte e supporti sui quali devono essere trasmessi, è altrettanto vero che fondamentali sono anche i parametri legati alla qualità di ciò che si trasmette. E questo concetto non coincide soltanto con la qualità di stampa.
All’interno dello spazio-pagina, fra gli elementi che la compongono (parole e immagini), è molto importante mantenere un certo rapporto fra funzionalità percettiva e semplicità formale. Ciò è necessario per rendere quanto più semplice e piacevole la lettura e, quindi, la comprensione, ai fruitori dei nostri messaggi scritti. E interessare il lettore è determinante, quando si stampa per fini commerciali.
Immaginiamo, per esempio, sia necessario stampare volantini pubblicitari: per far sì che i prospect prestino sufficiente attenzione e interesse ai nostri flyer, è imperativo catturare immediatamente il loro sguardo, per indurli alla lettura. E questa deve risultare semplice e fruibile da subito, altrimenti non saranno disposti a dedicarci neppure un secondo in più del loro tempo prezioso.
Come scrisse Julian Hochberg, psicologo della Columbia University, in Arte – Percezione – Realtà (Einaudi, Torino, 1978, ndr.): “il processo del guardare [o del leggere] è un processo attivo e selettivo. Questo processo dipende dall’attenzione dell’osservatore”. Smettiamo di considerare, quindi, il cliente come un individuo, che riceve passivamente il nostro messaggio pubblicitario, e lo interpreta in maniera univoca e del tutto conforme a noi. Quando leggiamo, infatti, lo sguardo procede nella lettura della riga integrando le parti significative di ogni parola, e nell’atto percettivo, si verifica un singolare processo di integrazione/raggruppamento/ricomposizione, tra zone ritenute più o meno informative dalla nostra percezione.
Facciamo alcuni esempi:
- LO Sgu Ard o pRoce d ene lla le TTURADella Riga integra n d o LEP arti Si gnificat i Ve diog ni PaRO LA.
- Losguardoprocedenellaletturadellarigaintegrandolepartisignificativediciascunaparola.
- Losgu ardoprocede nel laletturadellariga integrandolep artis ignificati vediciascunaparola.
Creare volantini pubblicitari: artisti o ingegneri?
Meglio il giusto mix di entrambi, perchè troppi voli di fantasia, sono spesso troppo difficili da comprendere, e troppa tecnica non riesce a generare il giusto appeal.
Leggendo le tre frasi degli esempi qui sopra, sicuramente si riesce a capire il senso del messaggio, ma quanta fatica per arrivare al suo significato!
Questa è la fatica cognitiva, che dobbiamo tassativamente evitare ai destinatari dei nostri flyer! I nostri clienti, o potenziali tali, non devono essere obbligati a porre eccessiva attenzione nel processo per comprendere i nostri stampati: il raggruppamento, la suddivisione, la buona continuazione, la chiusura e la pregnanza (ricchezza di significato), ovvero tutte le funzioni della percezione visiva delle persone, devono concorrere e condurre insieme alla facilità di comprensione dello stampato (immagini + testo).
In sede di studio e impaginazione del nostro volantino, sono basilari alcuni fattori quali:
- Grado di incertezza formale del testo (come negli esempi qui sopra)
- Contenuto (il messaggio trasmesso, comprensivo di testo e immagini, in un tutt’uno)
- Stile (elegante, spiritoso, leggero, formale, …)
- Cultura e predisposizione dell’utente (qual’è il contesto culturale da cui proviene o in cui si trova, e in quale contesto fruirà il nostro messaggio).
Lascia il tuo Commento: Discutiamone!