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Per un grafico una delle più grandi difficoltà è riuscire ad ottenere da un cliente un logo in formato vettoriale, ed onestamente è un bel problema quando si deve mandare in stampa un file. Ma anche per il cliente, che non vive nel mondo della stampa e del web, sentirsi parlare di raster o vettoriale non è cosa semplice.
Cerchiamo di fare un poca di chiarezza
Le foto che scattate con la vostra macchina digitale sono raster, le immagini che vedete pubblicate sui social network pure.
Questo tipo di immagini sono create da un numero (più o meno grande) di pixel che messi uno accanto all’altro vanno a formare le figure; più elevato sarà il numero di questi ultimi, maggiore sarà il dettaglio dell’immagine.
I loghi invece solitamente sono vettoriali, o almeno nascono così se sono realizzati da un’agenzia o un grafico competenti, poi possono essere convertiti in formato raster, ma originariamente nascono vettoriali.
Le immagini vettoriali non sono costituite da pixel bensì, come dice il nome, da vettori: da formule matematiche che determinano i punti, le linee (curve o meno) e quindi le forme presenti.
Un eventuale discorso basato sul “è meglio il vettoriale/è meglio il raster” non ha fondamento se non contestualizzato: entrambe le tipologie di immagini sono infatti valide, dipende dal tipo di immagine di cui si ha bisogno per un determinato lavoro.
Una delle peculiarità degli elaborati vettoriali è la loro infinita scalabilità. Con questo intendo che si possono ingrandire o ridurre quanto si vuole, senza che perdano definizione, restando perfette insomma. Questo è dato dal fatto che le figure vettoriali rispondono a formule matematiche e non da pixel.
Un’altra caratteristica importante del vettoriale è che solitamente i file sono particolarmente “leggeri” e quindi di facile invio tramite email (ad esempio). Un logo in vettoriale, per capirci, peserà qualche centinaio di Kb e il grafico che lo riceverà potrà ingrandirlo a piacimento, lo stesso logo in formato raster potrebbe pesare tantissimo e non essere scalabile più di tanto. Oppure potrebbe pesare molto poco, ma in questo caso è probabile che sia particolarmente “piccolo” e quindi di difficile utilizzo.
Come riconoscerle?
Detto questo può comunque restare il dubbio di come poterle riconoscere. In via di massima un metodo semplice e piuttosto sicuro è quello di prendere l’immagine e ingrandirla tantissimo. Se l’immagine è raster ad un certo punto inizierete a vederla sgranata, sfocata, inizierete a vederne i pixel; le linee e le campiture dell’immagine vettoriale invece rimarranno pulite e precise.
Esempi di formati vettoriale:
- AI
- SVG
- GGM
Esempi di formati raster:
- JPEG
- BMP
- GIF
- PNG
- TIFF
- RAW
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