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Nella realizzazione di un prodotto stampato, costituito da più pagine, che sia una brochure istituzionale o un catalogo di prodotti o un manuale tecnico, una delle prime caratteristiche che bisogna stabilire è il tipo di confezione più appropriato. La scelta è ampia e può spaziare dalla brossura cucita filo refe, alla brossura cucita con copertina cartonata o la cucitura a punto metallico.
L’argomento in questo articolo, ci porta ad approfondire la conoscenza di quest’ultima, valutando pregi e difetti e ponendo l’accento su alcune criticità, tipiche di questo tipo di confezione. Spesso la cucitura a punto metallico è legata semplicemente al concetto di economicità.
In realtà i fattori da tenere in considerazione nella scelta sono vari: il numero di pagine che compongono lo stampato, il tipo di carta che si vuole utilizzare, il tipo di utilizzo a cui è destinato il prodotto e, non ultimo, il costo finale dello stampato.
PARAMETRO #1: IL NUMERO DELLE PAGINE
Il primo dei parametri fondamentali nella scelta del tipo di confezione è sicuramente il numero delle pagine. La regola generale è quella di usare il punto metallico nei casi in cui lo stampato è composto da un numero di pagine relativamente basso: è tecnicamente impossibile realizzare una brossura cucita filo refe con 8, 16 o 24 pagine, ancor più se la carta è di una grammatura relativamente bassa, compresa in un intervallo che va da 80 a 150 grammi. È ipotizzabile l’utilizzo della brossura cucita con un numero di pagine pari almeno a 32 e una carta di 150g di peso minimo.
Ci sono eccezioni, come ad esempio le riviste stampate su carta molto leggera 60/70 g, tipicamente realizzate in rotooffset o con macchine rotocalco, che pur essendo confezionate con i due punti metallici sono composte da un numero di pagine elevate. La caratteristica di questi prodotti è la breve durata nel tempo, perché generalmente sono settimanali che devono necessariamente essere economici. Inoltre la confezione a punto metallico è facilmente industrializzabile, facendo sì che le linee di confezionamento siano in linea con le macchine da stampa a bobina, rendendo il prodotto estremamente economico e la produzione molto rapida, al fine di realizzare grandi quantità di stampati in breve tempo.
PARAMETRO #2: IL TIPO DI CARTA
La scelta del tipo di carta è molto importante, soprattutto per quanto riguarda la grammatura. Se nel caso della brossura cucita, il peso della carta incide sostanzialmente sui costi e sulla massa del prodotto, nel caso del punto metallico la scelta di una grammatura alta, 170 g o più, porta a problematiche tecniche da non sottovalutare. In particolare bisogna tenere conto di quell’effetto che in gergo tecnico si chiama spinta del punto metallico. Ciò comporta lo spostamento verso l’esterno dei quartini centrali, facendo sì che il formato pagina risulti ridotto. Bisogna quindi fare attenzione che gli elementi grafici non siano vicini al bordo pagina, per evitare problemi nella fase di taglio.
Nel caso non ci siano immagini passanti fra le pagine si può applicare la compensazione. Questa tecnica consiste nello spostare le pagine verso il dorso, in maniera progressiva, dalle prime verso quelle centrali. La misura della compensazione è data dallo spessore della sovrapposizione di tutti i quartini che compongono lo stampato. Utilizzando questa tecnica è possibile usare elementi grafici comuni a tutto lo stampato, mantenendo costante la posizione su tutte le pagine, comprese quelle centrali. Ovviamente non può essere utilizzata nel caso di presenza di immagini passanti, perché risulterebbero tagliate nel dorso e si perderebbe la continuità fra le pagine.
Tipicamente un prodotto confezionato con il punto metallico ha una durata nel tempo relativamente breve; alcuni esempi possono essere cataloghi prodotti, listini prezzi o newsletter.
Per dare più consistenza e durata nel tempo allo stampato, si può pensare di utilizzare una copertina di carta più pesante rispetto all’interno, che permette di prevedere una plastificazione (lucida o opaca antigraffio) che rende il prodotto stampato più resistente all’utilizzo. In alcuni casi, per impreziosire lo stampato, si usa plastificare opaco la copertina e lucidare con vernice riservata serigrafica alcuni particolari, in modo da evidenziare loghi o particolari caratteristici della copertina.