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Non c’è niente di più frustrante che avere uno, o più, “libri nel cassetto” e non riuscire a farseli pubblicare.
Scrivere un libro costa tempo e fatica. Una volta finito si vorrebbe semplicemente che il sogno si avverasse: si vorrebbe semplicemente vederlo stampato.
Vederlo finire in libreria, farci diventare amati dal pubblico, vederlo diventare magari un film…
Farsi pubblicare, però, non è così facile…
In primo luogo perché la concorrenza è molto agguerrita: un paradosso tutto italiano è quello di essere un Paese in cui si legge poco e si scrive molto.
Grazie alla stampa digitale si possono seguire vie completamente diverse per arrivare alla pubblicazione. Vediamo di scoprire come.
Primo: non scoraggiarsi
Perché anche scrittori famosi, famosissimi, e poi pluripubblicati, hanno iniziato spesso con un no. Oppure con molti no! Per esempio Antonio Pennacchi, l’autore di Mammut, dichiara di avere ricevuto addirittura cinquantasei rifiuti da ben trentatre editori diversi prima di arrivare alla stampa.
Persino un libro “facile” come Harry Potter è stato rifiutato almeno otto volte.
Venti volte Il Signore Delle Mosche di William Golding, e persino William Faulkner subì numerosissimi rifiuti.
Quindi: se capita anche ai migliori, non c’è da scoraggiarsi!
Secondo: andare in stampa autopubblicandosi
Anche da questo punto di vista, se si decide di voler pubblicare il proprio capolavoro a ogni costo, siamo in buona compagnia.
Nel 1827 Edgar Allan Poe pagò uno stampatore per pubblicare Tamerlane and Other Poems.
Il libro non ebbe comunque successo, allora.
Ma Poe è diventato uno dei padri della letteratura moderna, nel frattempo, e adesso una copia del suo libro “autoprodotto” vale all’asta anche oltre seicentomila dollari.
Quindi: autopubblicarsi può comunque essere un gran bell’inizio!
Terzo: stampa e autopubblicazione nell’era digitale
È la stampa digitale che ha abbattuto in maniera netta i costi della autopubblicazione di un libro.
Stampare online il proprio libro è ormai semplice e veloce.
Inoltre, è il mondo digitale stesso a costituire il primo e più importante bacino di potenziali lettori, da conquistare sui social network e magari scrivendo un blog: insomma, attuando una campagna di self branding online e anche offline, magari con l’ausilio di un biglietto da visita particolarmente creativo, o un segnalibro autografato per i propri fan…
Utilizzando i social network per l’autopromozione, utilizzando il blog per creare una solida base in cui si dimostra che, sì, sappiamo scrivere, autori partiti dal nulla sono arrivati ad avere anche un enorme successo.
Un fenomeno soprattutto americano, ma anche in Italia il fenomeno della autopubblicazione sta diventando sempre più importante.
Ancora con il fascino dello scaffale?
È nel contesto della autopubblicazione, poi, che le case editrici fanno opera di scouting.
Quindi, essere notati dal pubblico grazie all’autopubblicazione può essere la via, forse ancora più emozionante, di arrivare, finalmente, sugli scaffali delle librerie.
Immagine: giuliadepentor.
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