Chi di noi, leggendo i termini “fotosintesi clorofilliana”, non torna con la mente – forse anche solo per un secondo – sul banco che occupava alle elementari, con davanti a sé un disegno, semplice ma efficace, raffigurante un albero, il sole, l’acqua, alcune frecce a indicare un ciclo, un percorso, e … alcune sigle: O2, H2O e la famigerata CO2?
Tutte queste formule chimiche, inevitabilmente ed indipendentemente dal fatto che poi siamo diventati o meno dei chimici nella vita, comunque ci devono interessare, perché rappresentano comunque elementi che, nella loro forma reale (solida, liquida o gassosa che sia) fanno parte della nostra esistenza. Sia quando sono indispensabili ma, forse ancor più, quando sono addirittura dannosi. Come l’anidride carbonica (o CO2) appunto.
E sono proprio le emissioni di CO2 nella nostra atmosfera a preoccuparci tanto, e con ragione.
Ma proprio grazie a quel bel disegno visto a scuola, abbiamo anche imparato che sono gli alberi i nostri migliori alleati, perché durante la fotosintesi clorofilliana, per produrre il glucosio fondamentale per il loro sostentamento, i nostri amici verdi incamerano e trattengono la CO2 dell’atmosfera, la combinano con l’acqua e ci restituiscono preziosissimo O2 – OSSIGENO!
E il carbonio, che fine fa? Rimane intrappolato nel legno e non verrà rilasciato neppure durante i processi di lavorazione ai quali il legname può venire sottoposto, eventualmente e successivamente. Come, ad esempio, il processo utile a produrre la carta.
Stampare carta riciclata limita la CO2
Quello che alle elementari non ci hanno detto, o non ricordiamo più (è passato magari un po’ di tempo da allora?), è che:
- una foresta sfruttata con consapevolezza e, quindi, ripiantata nel modo corretto, contribuisce ad assorbire una quantità maggiore di anidride carbonica, rispetto ad una foresta più matura e più antica, popolata di alberi più datati;
- piantando nuovi alberi aumenta l’assorbimento di CO2, sottraendola dall’atmosfera;
- la carta, durante tutto il processo necessario per la sua produzione, non contribuisce al rilascio di anidride carbonica;
- l’industria cartaria contribuisce a promuovere un utilizzo delle foreste, più corretto e consapevole;
- usando carta riciclata e prolungando la vita dei prodotti di carta, si contribuisce a mantenere il carbonio lontano dalla nostra atmosfera più a lungo.
Secondo lo Special Report No. 07-02 di NCASI (National Council for Air and Stream Improvement, Inc.): “il quantitativo di carbonio immagazzinato nei prodotti forestali è pari a 540 milioni di tonnellate circa di CO2 all’anno”.