Il carattere tipografico riveste un ruolo fondamentale.
Ordini gli stampati pubblicitari alla tua tipografia online? Sei moooolto più avanti di tanti tuoi concorrenti! Ma non dimenticare che, se il tuo obiettivo è comunicare in modo efficace, risultare fruibile ai fini di una lettura scorrevole e persuasiva per l’utente, è talmente importante, che non puoi tralasciare gli elementi-base. E il carattere tipografico è uno di questi.
Nel nostro precedente articolo, sul blog di iPrintdifferent, pubblicato il 31 maggio scorso, abbiamo visto quanto sia importante, per uno stampato di qualità, la leggibilità del testo, oltre alla qualità di stampa. E abbiamo ripercorso i fattori-chiave, in termini di spazi e distanze, che ostacolano o agevolano la lettura sulla carta stampata (distanze fra lettere, parole, righe e giustezza, interlinea, spaziatura).
Ma gli spazi non sono gli unici elementi a contribuire al successo (o al fiasco) della nostra comunicazione, realizzata a mezzo della stampa tipografica. I caratteri tipografici, come qualunque altro segno visivo, sono caratterizzati da valori percettivi ben definiti, che ne identificano la forma: grandezza, inclinazione, tono, colore, verso.
Vediamo come cambia la forma dei caratteri, al variare di ognuna delle sue proprietà:
- la grandezza, che si esprime in punti tipografici (8, 9, 10 …), comprende l’altezza complessiva del carattere
- l’inclinazione, che dipende dall’asse di simmetria rispetto al piano di appoggio del carattere, varia da corsivo o italic quando l’asse risulta inclinato, a tondo o romano quando l’asse non presenta inclinazione
- il colore, non inteso come valore cromatico (blu, rosso, giallo, ecc.), ma come valore positivo quando il carattere è scuro su fondo chiaro, e valore negativo se, viceversa, il carattere è chiaro su fondo scuro (per es. in base anche ai valori cromatici, giallo su blu = negativo; arancio su giallo = positivo ecc.)
- il tono, rappresentato dallo spessore del carattere, ovvero la grossezza o sottigliezza delle sue aste. In dipendenza di tale spessore, le dimensioni tonali si chiamano: chiarissimo (o extra-light), chiaro (o light), neretto (o demi-bold), nero (o bold) e nerissimo (o extra-bold)
- il verso, indica la disposizione dritta o rovesciata (in senso verticale o orizzontale) del carattere. Rispetto all’asse del carattere, la riflessione è in senso orizzontale, mentre il ribaltamento è in senso verticale.
OLTRE LE BASI, TUTTO IL RESTO E’ ARTE, FANTASIA, ESTRO.
Le qualità formali del carattere tipografico, viste fin qui, costituiscono soltanto le variabili di base da cui partire, per ottenere dalla propria tipografia on line, un ottimo prodotto di marketing, efficace non solo graficamente, ma capace anche di comunicare al meglio il nostro messaggio a clienti attuali e potenziali.
Gli attuali sistemi di elaborazione computerizzata, costituiti dai software professionali più adatti al lavoro di un designer grafico, gli permettono di elaborare facilmente e velocemente, non solo tutti gli elementi cardine visti prima. L’elaborazione grafica dei caratteri, infatti, può arrivare persino ad estremizzare i rapporti di proporzione (altezza, larghezza, compressione), formali (caratteri contornati, ombreggiati, a rilievo, incassati, ecc.), cromatici, ecc.
Il designer grafico deve mixare i vari elementi, per operare le scelte più appropriate, in base alle funzioni specifiche della forma tipografica: egli usa i caratteri tipografici come un pittore usa i colori della sua tavolozza, o come il musicista usa le note sul pentagramma. Ogni elemento deve armonizzarsi agli altri e, con gli altri, deve concorrere a raggiungere gli obiettivi di comunicazione, che il cliente assegna quando richiede la realizzazione di un lavoro in tipografia.
Le scelte del designer grafico, quindi, non sono mai casuali o, comunque, è bene che non lo siano, se si tratta di un professionista, ma è necessario che consideri i vari elementi di testo come elementi di design vero e proprio e non soltanto come oggetti creati da strumenti di disegno di un software grafico.
L’utilizzo appropriato del testo, del suo stile e delle sue caratteristiche formali – cioè la scelta del grassetto o del corsivo, del positivo o del negativo, contornato o rilievo, … – decretano la riuscita del prodotto tipografico.
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