Tipografica, la voce clandestina delle montagne

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Tipografica, la voce clandestina delle montagne

La stampa tipografica ha origini molto suggestive. Questa tecnica infatti è intrinsecamente legata al mondo della montagna e delle comunicazioni clandestine in guerra. Ecco un excursus che vi svelerà alcune curiosità su questa tecnica.

Stampa tipografica, come funziona

L’idea di base nel funzionamento è quella del torchio pressore ideato da Gutenberg. La stampa, la più tradizionale, viene eseguita con matrici in rilievo (rilievografia) composte da caratteri mobili.

Quando la stampa tipografica era un codice segreto montano

Il mondo della montagna e quello della stampa tipografica hanno molte cose in comune, più di quante si possa apparentemente pensare: la storia infatti è ricca di aneddoti che ne mettono in risalto i punti di contatto. Pensiamo ad esempio Shekleton, l’esploratore che nel 1902 portò con sé nella spedizione in Antartide un torchio tipografico dotato di una cassa di caratteri per comporre e stampare, insieme a due apprendisti tipografi al suo seguito, le impressioni di viaggio raccolte oggi in un libro illustrato molto raro. Ma già molti anni prima, nel 1472, a Fivizzano, nell’ Appennino della Garfagnana, nasceva una storica tipografia, oggi sede del Museo della Stampa. Perché la tecnica tipografica si sviluppò prima in montagna che in molte città europee? Era tra le vette che, fino all’Ottocento, avevano luogo comunicazioni clandestine. In guerra la stampa tipografica serviva a stampare messaggi segreti per i commilitoni in trincea. Non a caso la stessa tipografia era considerata in origine una tecnica pericolosa per la cui pratica occorrevano licenze apposite. Per questo molte truppe portavano dietro addetti alla tipografia esperti, considerati utili alla sopravvivenza quanto lo erano la cucina o i muli. Durante la Resistenza anche i partigiani usano messaggi stampati con la tecnica tipografica per le comunicazioni segrete. La Cooperativa Tipografica Subalpina eseguiva pubblicazioni clandestine che venivano nascoste dentro pacchi di fieno. Il tipografo fu arrestato dai fascisti nell’aprile del 1945 poco prima della liberazione.

 

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