Usare il Bianco per Grafiche di Impatto

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Il problema relativo al far accettare la presenza di spazi bianchi all’interno di un layout proposto al cliente, è uno dei momenti di maggior difficoltà che spesso può incontrare un grafico. Il tutto parte da due visioni assolutamente differenti di questo “famigerato” bianco: per il grafico è una componente fondamentale dell’impaginato, per il cliente è banalmente assenza di contenuti, vuoto da riempire.

Quando parliamo di “bianco” intendiamo un’area vuota, non stampata che va a circondare gli elementi grafici che compongono un progetto, ed è necessario per dare a questi enfasi e “respiro“. Utilizzare il bianco serve infatti per dare maggior focus ad un’area prescelta e per stabilire una sorta di gerarchia visiva degli elementi impaginati.

Usare il bianco con criterio non è semplice ed è quel qualcosa che aiuta il progetto a fare un salto di qualità, a renderlo raffinato, perché il diverso bilanciamento del bianco e dei contenuti va a variare in modo deciso la percezione di un layout. Per fare degli esempi estremi, è abbastanza evidente che nei cataloghi di design al bianco viene data un’importanza enorme e infatti troveremo enormi aree bianche con all’interno minime aree riempite da testo, mentre nei giornali di annunci le pagine conterranno testo nel massimo delle possibilità dell’impaginazione. Questo perché i fini sono differenti: nel primo caso si vuole dare rilevanza al senso estetico, nel secondo caso si vuole riuscire a fornire il maggior numero possibile di notizie.

Tenendo conto che mediamente sono molto più numerosi i lavori del secondo tipo, rispetto al primo, bisogna cercare una mediazione tra il voler inserire più notizie possibili e invece l’impaginare solo quelle necessarie. La tentazione del cliente, spesso, infatti è quella di far inserire elementi finché l’impaginato sia in grado di contenerli: bisogna però far capire che questa cosa non va bene. L’esempio che io faccio spesso è quello che se cento persone in una stanza molto grande ci parlano tutte assieme di cose differenti, probabilmente sarà molto difficile capire che cosa stiano dicendo; al contrario se in una stanza ce ne sarà una sola che ci parlerà in modo deciso di pochi argomenti e in modo semplice, probabilmente questi verranno ascoltati, capiti e ricordati.
La stessa cosa avviene, più o meno, nella grafica.

Non a caso, il noto tipografo Jan Tschichold considerava il bianco “i polmoni di un buon progetto“: diamo quindi respiro anche noi al nostro impaginato utilizzando il bianco e cercando sempre il miglior equilibrio compositivo possibile.

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